26/07/2019
Il mondo non dorme più, colpa dello stile di vita
Il 30% degli italiani soffre saltuariamente di insonnia e fatica ad addormentarsi.
La privazione del sonno è un grande nodo di questi tempi, come afferma il neurologo dell’Università di Bologna, direttore del Centro per i disturbi del sonno e presidente dell’associazione italiana di medicina del sonno, Giuseppe Plazzi.
La privazione del sonno comporta problemi di memoria, disturbi metabolici, un aumento di peso e dell’ipertensione, fino ad arrivare a stati di prediabete.
Un adulto ha la necessità di riposare sette ore e mezzo al giorno, ma oggigiorno sempre meno persone riescono a farlo, e una delle principali cause è la luce del telefonino che agisce sul circuito cerebrale che controlla la produzione di melatonina, che è un po’ il nostro motorino di avviamento del sonno.
L’esposizione a luci, video, intrattenimento, causa una riattivazione o un risveglio, rendendo dunque più difficile il sonno.
Ma quali sono le conseguenze della privazione del sonno?
Sono svariate le malattie legate al sonno. Oltre ai problemi di memoria e ai disturbi metabolici, la più nota e l’insonnia.
L’altro grande problema sono le patologie respiratorie legate al sonno.
Il 4% delle persone soffre di disturbi gravi, come le apnee, con un pesante impatto sul sistema cardiovascolare e sullo stato della veglia.
Poi ci sono problemi motori e comportamentali, che sono legati a disturbi non del sonno profondo, ma della fase rem, quella in cui si sogna.
Si compiono movimenti improvvisi come calci, pugni, sussulti: si agisce il sogno che si fa. E in alcuni casi questi disordini sono campanelli d’allarme importanti perché precedono il Parkinson e demenze.
Un altro problema è la narcolessia, la forte sonnolenza di giorno h un impatto devastante sulla qualità della vita.
La cura del riposo è fondamentale, scegliere un buon sistema di riposo è fondamentale.